Il catechismo elettronico, ottobre 1997 di Mons. Jacques Gaillot, Vescovo di Partenia

La pena di morte

Agire in modo veramente umano

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Sei mesi fa demmo inizio a questo "catechismo elettronico". Vi abbiamo presentato i nostri testi come provvisori, nella prospettiva di migliorarli con voi, grazie alle vostre reazioni. Molti ci dicono di aver apprezzato il nostro lavoro. Ma pochi (troppo pochi) ci hanno inviato osservazioni di fondo. Per fortuna due pagine hanno tuttavia provocato riserve. Riunita in sessione, la nostra équipe di lavoro ha analizzato le vostre lettere, approfondito il progetto, rielaborato questi due testi. Che oggi vi inviamo. Grazie per averci fatto pervenire le vostre critiche e i vostri suggerimenti. Essi sono essenziali affinché questo "catechismo" diventi nostro patrimonio comune. Non esitate a suggerirci dei temi!     Jacques Gaillot Il responsabile della équipe del catechismo Jean-Pierre Bagot

La pena di morte

Nel 1966, negli Stati Uniti, quarantacinque persone sono state messe a morte. Anche quest'anno, nell'Arkansas, ha avuto luogo nella quasi totale indifferenza dell'opinione pubblica una triplice esecuzione in gruppo. Si giustifica la sanzione con la vendetta delle vittime. L'aumento dell'insicurezza nelle città esige che venga applicata la legge del taglione. Questo ricorso alla pena di morte rivela la paura di una intera popolazione. Ma il rispetto per le vittime non rende necessario fare altre vittime pretendendo il medesimo castigo che rinchiude tutti nel circolo della violenza. In un'epoca in cui si sopprime la vita con tanta leggerezzaè tanto più; importante affermare il valore di ogni vita umana. Per questo un numero crescente di paesi hanno abolito a poco a poco la pena di morte, volendo uscire dall'idolatria della vendetta e mostrare che una società; di esseri umani è capace di non vendicarsi. Per affermare il diritto fondamentale della vita. Per mantenere la speranza che sta nel cuore di ogni essere umano. L'uomo è sempre più; grande del suo crimine. Quanto a loro, i discepoli di Gesù devono mettere in opera la parola che attraversa la Bibbia: "Tu non ucciderai". Dio è il Dio dei viventi. Se Dio risuscita Gesù dai morti, è proprio per mostrarci che Egli è contro ogni messa a morte e ogni vendetta. Egli lascia ad ogni essere umano una porta aperta sull'avvenire.     Scrivete a Partenia: jgaillot@partenia.org

Agire in modo veramente umano

Chi non si pone questa domanda? Perché; non tutti gli atti che compio sono necessariamente umani. Quante reazioni sono puramente istintive, dettate dalla paura, dalla pressione dell'ambiente? In tutto questo, rimango io il medesimo? Dov'è la mia possibilità; di decisione personale e di responsabilità? Eppure io aspiro ad esistere come persona, ad agire in maniera responsabile. Ciò che non vuole assolutamente dire ripiegarsi su sé; stessi, isolarsi in una specie di autosufficienza. Io mi costruisco per e attraverso gli altri. Io sono un essere che si relaziona. Ma non vi è relazione vera, stimolante, se non osando esistere in modo personale e se gli altri possono essere loro stessi, diversi, persone anch'essi. Negli incontri, nei conflitti, nelle decisioni da prendere non si tratta di seguire le reazioni dell'insieme. L'apporto di ognuno è importante. Essere responsabile richiede di agire per decisione personale, per dei motivi che sono i propri. Avanti a tutto è; di fronte a sé stessi che si è responsabili, che si deve rispondere dei propri atti, delle proprie scelte di vita. Allora si può esserlo di fronte agli altri e di fronte a Dio. Io agisco in quella direzione non perché bisogna, ma perché tutto considerato io opto per ciò che mi sembra più; umano. Infine la scelta risiede in me stesso. Emanando da una libertà; responsabile i miei atti prendono allora uno spessore umano.     Scrivete a Partenia: jgaillot@partenia.org

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