Il catechismo elettronico

di Mons. Jacques Gaillot, Vescovo di Partenia



Discepoli di Gesù La sessualità

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Discepoli di Gesù


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Essere cristiani consiste nel riconoscersi discepoli di Gesù. È, affermare che noi camminiamo dietro di Lui. Ciò pone oggi un problema: essere discepoli, anche se di Gesù, non costituisce forse una sottomissione? La relazione da maestro a discepolo non comporta forse una perdita di libertà? Non è forse un altro che mi dirige, perfino quando si tratta della mia vita più intima?

La questione merita di essere intesa. Essa è tanto più vera in quanto riguarda ciò che siamo di più prezioso: degli esseri liberi. Chi rinunciasse alla sua libertà sarebbe uno schiavo, non raggiungerebbe la sua umanità. In più, storicamente, la gerarchia della Chiesa ha talvolta trattato i fedeli praticanti come bambini, a un tal punto che in molte anime "essere fedele" è sinonimo di una totale assenza di autonomia e di capacità di decisione.

Ora il vangelo appare improvvisamente come un vangelo di libertà e non di obbligo. Quando Gesù dice: "se qualcuno vuole essere mio discepolo:" Egli si rivolge alla nostra libertà, affinché noi esistiamo davanti a Lui. Egli ci consegna alla nostra libertà e alla nostra responsabilità di uomini e di donne.

La pratica non lo smentirà mai. Quale fermento non è stato Gesù per i suoi discepoli? Egli li ha trasformati molto al di là delle loro possibilità e dei loro desideri. Così Egli potrà dire loro prima di lasciarli: "Io non vi chiamo più servitori, perché il servo ignora quello che il suo padrone vuole fare; adesso io vi chiamo miei amici, perché tutto quello che ho appreso da mio Padre io ve l'ho fatto conoscere".

 

Scrivete a Partenia: jgaillot@partenia.org


 


La sessualità


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"Dio creò l'uomo secondo la Sua immagine... Egli creò l'uomo e la donna... Dio vide tutto quello che aveva fatto e vide che era molto buono". L'intuizione primaria del Libro della Genesi è dunque che la sessualità è fondamentalmente buona. È, di capitale importanza conservare questa percezione profondamente ottimista della sessualità, pur senza ignorare gli eccessi e le deviazioni che la minacciano.

La sessualità deve essere presa nel suo senso più completo, perché al di là della sua realtà genitale essa riguarda la persona tutta intera, nella sua corporeità, affettività, nel suo modo di pensare, nel suo essere... Essa segna ognuno, ognuna, qualunque sia la sua situazione. Stabilendo una attrazione fra gli esseri, nel rispetto delle diversità, essa suscita relazioni e collaborazioni fra le più profonde e vivificanti. Da queste relazioni verso l'altro germogliano fecondità diverse e si sviluppa una creatività umana dai molteplici aspetti. Così la sessualità è per ciascuno e ciascuna, qualsiasi possa essere il suo stato di vita, un fattore decisivo di identità personale, nella dinamica delle relazioni verso gli altri.

 

 

 

Scrivete a Partenia: jgaillot@partenia.org

 

 

 

 

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