Il catechismo elettronicodi Mons. Jacques Gaillot, Vescovo di Partenia |
L'esclusione: problema d'uomo; problema di Dio? |
Dio esclude? | Ges ù non esclude: raccoglie |
Gesù è escluso | Il compito dei Cristiani |
Che cosa significa oggi essere cristiani? | Essere cristiani oggi |
Violenza | Catechismo |
Tolleranza | Gesù apre al senso della vita |
L'esclusione: |
Senza sosta mi parlate dei problemi delle esclusioni. Ve ne sono di ognigenere: economico, sociale, politico, religioso. Concretamente esse significanodrammi, sofferenze, talvolta perfino la morte.
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Dio esclude? |
All'inizio della Bibbia si racconta che la coppia umana non riesce adavere fiducia nel Dio che l'accoglie e la crea per l'amore. Sognando sututto ("della conoscenza del bene e del male") essa scopre tragicamentela sua nudità e si sente ormai esclusa dal "paradiso".Da allora il mondo le appare terra di esilio. Tutto ciò che ènaturale sembra ostile. Tutto è perverso.
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Gesù non esclude: raccoglie |
Se vi è un ricordo che Gesù ha lasciato, è la suaapertura ai più poveri, agli esclusi, dalla società, dallareligione. Il suo segno distintivo è il modo in cui divideva contutti il pasto, rompendo i tabù, le interdizioni, le paure. E lesue battaglie sono sempre contro coloro che escludono.
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Gesù è escluso |
Questo comportamento, che rompe tutti i tabù, è insopportabile.Esso rimette in discussione tutto il funzionamento della società,ma anche quello di ciascuno di noi. Gesù sarà dunque escluso.La congiura di tutti i poteri, quella dell'umanità effettiva, locondanna. Egli sarà quindi respinto, crocifisso fuori dalle muradella città, precisano i racconti della Sua passione. Ma Egliaccetta questa esclusione, la sua morte, perché mosso dalla certezzaprofonda che, se è respinto dagli uomini, è amato fondamentalmenteda colui che Egli chiama Padre, da Dio. Egli, che è escluso, nonesclude mai. Con questo Egli rivela che cosa è la vita vera, liberatadall'angoscia esistenziale, nella fiducia. Al di là della morte Eglivive e raccoglie.
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Il compito dei Cristiani |
"Ogni uomo diviene mio prossimo nella misura in cui mi avvicinoa lui, quali che siano le differenze e le barriere che ci separano. Il cristianoè posto così subito fuori dal cerchio, o dal ghetto, dei suoisimili. Egli non può consacrare la sua attenzione e il suo amoreunicamente a quelli e a quelle della sua cultura, della sua classe sociale,della sua Chiesa!" (i Vescovi del Maghreb).
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Che cos'è oggi |
Cominciamo col chiederci:
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Essere cristiani oggi |
Cristiani lo si diventa in maniera personale. Scrivete a Partenia: jgaillot@partenia.org |
Violenza |
La storia dell'umanità è segnata dalla violenza distruttiva,ben diversadalla semplice forza della vita. Noi la pratichiamo e noi nesoffriamo. Chefare?
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Catechismo |
La parola "catechismo" suscita sempre echi diversi. Per gliuni è promessadi rinnovamento del genere umano, per altri evocazionedi cattivi ricordi.
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Tolleranza |
Nel nostro tempo la tolleranza assume un senso positivo. Non èil regno dell'indifferenza: la tolleranza consiste nell'accogliere l'altrocome un interlocutore alla pari, un partner riconosciuto nei suoi dirittie necessità. Essa presuppone l'accoglimento dell'altro nella diversità,con il suo itinerario particolare: etico, culturale, sociale, religioso.È una virtù che unisce la forza della convinzione al rispettoper l'altro. La tolleranza si impone oggi come base delle nostre democrazie. Èuna regola della democrazia ed è la garanzia del pluralismo. La tolleranza rispetta l'opinione degli altri quando questi non cercanodi imporla con la forza. Per questo tolleranza e laicità son collegate.La tolleranza appare come impegno civico. Tolleranza e religione devono ugualmente andare di pari passo. La storiadelle religioni ci invita a un serio esame di coscienza. Così l'assenzanell'Editto di Nantes della parola &laqno;tolleranza» deve farci riflettere.La fede non si impone. Nessuna religione può imporsi con la forzaper eliminare le altre. Il Vangelo è un cammino di libertàche invita al rispetto dell'altro. Accedere alla tolleranza è unaconquista che ogni essere umano è chiamato a fare.
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Gesù apre al senso della vita |
L'assenza di un bene ci dà sovente l'impressione che il suo possessoci garantirebbe finalmente la felicità. È vero che l'assenzadi certi beni essenziali per la vita ci dimostra che non abbiamo trovatoposto in questo mondo. Ci sentiamo "disorientati", "sfasati".La nostra vita non ha senso. Ma si può avere lo stesso sentimento anche se si dispone di tuttii beni possibili. A che serve tutto ciò che possediamo? Chi siamonoi? L'inquietudine non ha fatto altro che cambiare livello. Ci vorrebbeper noi una parola assoluta che ci garantisca "tu sei amato, tu, nonin funzione di ciò che hai, di quello che produci, ma gratuitamente,per come sei". La Bibbia rivela questa ricerca: un gruppo errante, disorientato, cercauna terra dove sarà &laqno;a casa sua». Una volta conquistatala,si persuade che un potere politico adatto gli assicurerà la paceche gli sfugge; ma la storia gli rivela la sua illusione. La religione?Il tempio che ci si costruisce è vano, quando le pratiche sono vuote.La legge? Si trasforma in ordine morale devastante, dal momento che nonscaturisce più dal cuore. L'amore umano? Ma esso rimane tanto raroe quanto fragile! Si comprende il grido di disperazione del saggio nel Librodell'Ecclesiaste: "Tutto quanto non è che vanità e inseguimentodel vento". La spiritualità cristiana ha visto in questa confessione disperatail primo gradino della vera vita, che consiste nel prendere coscienza dellenostre illusioni. Il significato non potrebbe venire dall'esterno, ma soltantoda una mutazione profonda del nostro orientamente interiore. Gesù afferma: "Se qualcuno ha sete, che egli venga a me ebeva" e "Io sono la vera vita". Per Lui, il "Regno diDio" è molto vicino; "Tornate indietro e credete alla BuonaNovella". Questa è una &laqno;rivelazione» che sfuggeai savi e ai potenti, ma è accessibile agli &laqno;umili di cuore»,a coloro che hanno sete della sola cosa realmente essenziale: la certezzadi essere "amati dal Padre". Vivendo di questa certezza, Gesù è vissuto in pienezza,ma ha potuto anche affrontare il vuoto, il rifiuto del mondo e la morte.Egli ci esorta a questa scoperta, che sola è in grado di "riequilibrarci",di "darci senso": misterioso raggio di luce, questa confidenzaci permette di amare noi stessi, perché a nostra volta siamo amatiin misura assoluta; attraverso la morte delle nostre illusioni essa significanello stesso tempo apertura all'altro e riconoscimento del vero volto diDio. La crisi del nostro mondo potrà aprire a questa scoperta dell'essenziale,permettendo di situare al suo vero livello il problema del senso, del significato?Se sì, vivremo nella verità e il resto ci verrà datoin soprappiù. Scrivete a Partenia: jgaillot@partenia.org |