Biographie de Jacques Gaillot
 
Chi è Jacques Gaillot?
 
   
   
Jacques Gaillot   Jacques Gaillot è nato l'11 settembre 1935 a Saint-Dizier in Champagne, da una famiglia di negozianti di vini. Molto giovane, ebbe il desiderio di diventare sacerdote. Dopo i suoi studi secondari, entrò nel seminario di Langres.
 
   
Dal 1957 al 1959 parte per fare il suo servizio militare in Algeria. Viene messo a confronto con la violenza della guerra. E' a partire da quell'esperienza che egli si interesserà alla non-violenza. Quel soggiorno algerino fu anche l'occasione di scoprire il mondo musulmano e di stabilire dei solidi legami d'amicizia con gli Algerini.
Dal 1960 al 1962 viene mandato a Roma per seguire i suoi studi di teologia e per conseguirvi la laurea. Nel marzo 1961 è ordinato sacerdote.
Dal 1962 al 1964 viene inviato a Parigi all'Istituto superiore di Liturgia, pur continuando l'insegnamento nel Grande Seminario di Châlons en Champagne.
Dal 1965 al 1972 è professore al Seminario Regionale di Reims. Anima numerose sessioni per attuare gli orientamenti del Concilio Vaticano II.
Nel 1973 viene nominato parroco a Saint-Dizier, la sua città natale, diventando allo stesso tempo co-responsabile dell'Istituto di formazione degli educatori del clero a Parigi (IFEC).
Nel 1977 è nominato vicario generale della diocesi di Langres.
Nel 1981 viene eletto vicario capitolare.

 
   
Nel maggio 1982 è nominato vescovo di Evreux.  
   
Uomo d'azione, Jacques Gaillot è spesso intervenuto negli avvenimenti dell'attualità. Nel 1983 porta il suo sostegno pubblico ad un giovane obiettore di coscienza perseguito davanti al tribunale di Evreux. Nell'ottobre 1983, in occasione dell'assemblea annuale dell'episcopato, egli è uno dei due vescovi che votano contro il testo dell'episcopato sull'utilizzo del nucleare come forza di dissuasione. Nel 1985 prende posizione a favore della sollevazione palestinese dei territori occupati ed incontra Yasser Arafat a Tunisi. Viene invitato all'ONU in occasione di una sessione straordinaria sul disarmo. Nel luglio 1987 parte per il Sud Africa per incontrare un giovane militante anti-apartheid di Evreux, condannato a quattro anni di carcere dal regime di Pretoria. Per compiere questo viaggio, deve rinunciare ad accompagnare il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, fatto che suscita alcune critiche.  
   

Novembre 1988: interviene nell'ambito del dibattito a porte chiuse dell'assemblea plenaria a Lourdes per proporre l'ordinazione di uomini sposati.
Ottobre 1989: partecipa ad un viaggio in Polinesia francese organizzato dal Movimento della pace per chiedere la sospensione dei test nucleari francesi.

Il 12 dicembre 1989 partecipa alla cerimonia del trasferimento delle ceneri dell'abbé Grégoire al Panthéon. E' il solo vescovo francese a fare questo gesto.
Nel 1991 proclama la sua opposizione alla guerra del Golfo facendo uscire il libro «Lettera aperta a coloro che predicano la guerra e la fanno fare agli altri». Condanna l'embargo contro l'Iraq.

Jacques Gaillot organizzò un sinodo che durò tre anni. Ha scritto una dozzina di libri, tra cui uno («Reprimenda contro l'esclusione») che non passerà inosservato. L'autore critica severamente le leggi sull'immigrazione del ministro dell'Interno dell'epoca. Questo libro servirà di «pretesto» a Roma per la sua destituzione.

In tutti questi interventi, Jacques Gaillot ha il convincimento che i media, qualunque essi siano, costituiscono il luogo privilegiato della comunicazione nel mondo moderno. Egli ha un modo di esprimersi libero che non teme di dire «io» e che non teme di essere semplice e chiaro.

La sua fedeltà al Vangelo si esprime attraverso qualche caratteristica fondamentale: il pensiero per i poveri e gli emarginati, il rifiuto di ogni compiacenza, l'attaccamento al diritto, alla giustizia ed alla pace, il convincimento che Gesù appartiene all'umanità e non ai soli cristiani, l'evidenza che le pecore fuori dall'ovile meritano che si lascino le altre a casa per andarle a cercare.

Nel 1995 Jacques Gaillot è convocato a Roma. La mannaia cade: «Domani venerdì 13 gennaio a mezzogiorno, Lei non sarà più vescovo di Evreux». Jacques Gaillot diventa vescovo di Partenia, un vescovado situato sugli altopiani di Sétif in Algeria, là dove fece il suo servizio militare. Scomparsa nel V secolo, la diocesi di Partenia diventa il simbolo di tutti coloro i quali, nella società come nella Chiesa, hanno la sensazione di non esistere.

 
   
La decisione di Roma provocò un'ondata di proteste in Francia e all'estero e lasciò delle ferite d'ingiustizia nei cristiani e nei non-cristiani.  
   
Lasciato il vescovado di Evreux, Jacques Gaillot abitò un anno nella celebre casa occupata della rue du Dragon a Parigi, in mezzo alle famiglie degli irregolari. Facendo parte di associazioni che difendono i diritti degli irregolari e dei senzatetto, diventa il vescovo dei poveri, sovente chiamato fuori dalla Francia per la difesa dei prigionieri politici e per quella dei diritti umani.  
   
Nel 1995 pubblica «Io scelgo la libertà» edito da Flammarion.
Nel 1996 si realizza l'apertura del sito Partenia. Molto velocemente questo sito sarà animato da Zurigo e si svilupperà in 7 lingue con un forum, dei quaderni di viaggio e degli interventi sull'attualità.
 
   
Jacques Gaillot viene accolto nella comunità dei Padri del Santo Spirito a Parigi e qui risiede abitualmente.  
   
Nel maggio 2000, in occasione dell'anno del Giubileo, il Presidente della Conferenza dei vescovi francesi prende l'iniziativa di invitarlo a Lione per un incontro ecumenico con i vescovi. Gli indirizza una lettera che sarà resa pubblica:«E' importante che i cattolici e, forse più largamente, l'opinione pubblica sappiano che la comunione che ci lega come dei fratelli è reale, anche se è vissuta in modo particolare».
Egli termina la sua lettera precisando: «Tu resti comunque nostro fratello nell'episcopato».
A questa schiarita non seguirà nulla di fatto.
 
   
2003: pubblicazione di «Un catechismo al gusto di libertà» con la collaborazione di Alice Gombault e Pierre de Locht.  
   
I 10 anni di Partenia, nel gennaio 2005 sono stati l'occasione di una raccolta splendida a Parigi. Una raccolta portatrice di speranza, il futuro è aperto. Domani è da fare.