Diario di viaggio di Jacques Gaillot
del 1° Novembre 2000 
  Sommossa razzista a El Ejido In Austria  
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Sommossa razzista a El Ejido 

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Con una piccola delegazione, partiamo per consegnare un premio dei diritti dell'Uomo di 10.000 Franchi svizzeri all'associazione "Mujeres progresistas" (donne progressiste) di El Ejido in Andalusia.
La zona di El Ejido è diventata molto ricca da quando si è specializzata nella produzione intensiva di frutta e verdura sotto 30.000 ettari di serre. Un mare di plastica si stende all'orizzonte. Decine di migliaia di africani, in maggioranza dei Marocchini, vi lavorano molto duramente. Essi passano la loro vita sotto la plastica!
Le "Mujeres progresistas" hanno avuto il coraggio di difendere questi immigrati durante la sommossa di febbraio di quest'anno. Malgrado le minacce che esse ricevevano ed il saccheggio del loro locale, esse continuarono a testimoniare un coraggio straordinario, in un clima di odio razziale.
La caccia al "moro" di febbraio ha saccheggiato abitazioni, bar, negozi marocchini ed anche due moschee. Ci furono una sessantina di feriti e centinaia di persone che non avevano più un'abitazione. La Spagna era sotto choc. Fu nominata una commissione internazionale di inchiesta, ho letto il suo rapporto che è sconfortante.
Durante questo periodo, 59 immigrati entravano nel loro dodicesimo giorno di sciopero della fame. Chiusi nel sottosuolo della chiesa San José ad Almeria. Parlo loro attraverso delle grate. La polizia che controlla i luoghi mi impedisce di entrare. Questo fatto mobilita la stampa!

     

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In Austria 

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Ritornare a Linz è impressionante per me a causa del periodo triste della sua storia. Come dimenticare il suo ruolo durante la seconda guerra mondiale? Le fabbriche lavoravano a tempo pieno per fabbricare armamenti per i nazisti. Migliaia di prigionieri italiani e francesi hanno dovuto lavorarci. La città doveva conoscere numerosi bombardamenti da parte degli Alleati.
Il vescovo di Linz mi accoglie e mi riceve molto amichevolmente al vescovado. Mi mette al corrente dell'opposizione che alcuni cristiani conservatori hanno manifestato in occasione della mia venuta. Sono intervenuti presso il Nunzio. Ma il vescovo, coraggiosamente, ha tenuto duro.
Ci sono stati degli incontri molto belli. Ricordo quello con i giovani del celebre liceo "Petrinum". Molto informati su Internet, mi hanno fatto scoprire i loro siti ed i progetti che essi intrattengono con alcuni paesi d'America latina tra cui soprattutto il Nicaragua.

   

 

     
   

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Roma

Nell'aereo che mi portava a Roma, alcuni passeggeri mi si avvicinarono: "Domani andrà al Giubileo dei Vescovi? Il nostro è già arrivato. Sembra che si aspettino 1500 vescovi?". Con loro grande sorpresa, dovevo confessare la mia ignoranza. Non sapevo che ci fosse un Giubileo dei Vescovi quella domenica. Andavo a Roma per animare un ritiro al Consiglio generale dei Padri del Santo Spirito.
Ho scoperto la Casa Madre dei Padri del Santo Spirito situata sul Monte Mario. Un luogo piacevole di accoglienza e di passaggio. Ho conosciuto preti africani e vescovi malgasci. Ma molto in fretta bisognava lasciare Roma e raggiungere in macchina le montagne dell'Abruzzo, per ritirarsi nel silenzio e nella pace di questi luoghi desertici.
Ero sensibile all'armonia che emanava dal paesaggio, alla strana bellezza delle montagne e ancor di più al percorso spirituale di coloro che partecipavano al ritiro.
Rendevo grazie a Dio per questi uomini originari della Nigeria, dell'Angola, dell'Irlanda…ed anche della Francia, che avevano lasciato tutto per seguire il Cristo. Essi portavano in loro la gioia del Vangelo. 

   

 

     
   

Una catena di solidarietà

In occasione della Giornata mondiale del rifiuto della miseria, il direttore della Scuola San Paolo di Ajaccio ha desiderato la mia presenza.
Allievi, professori, genitori sono mobilizzati da giorni.
Al mattino, una grande catena di solidarietà di 400 bambini si estendeva dal cancello della scuola fino alla prefettura dove una delegazione veniva ricevuta dal Prefetto.
Sul corso Napoleone i giovani distribuivano con fierezza una dichiarazione solenne ai passanti. Poi vi furono gli incontri delle differenti classi con una testimonianza delle associazioni di Ajaccio. Le domande mi sembravano più interessanti delle risposte: "La miseria è sempre esistita? Quando è cominciata? Un giorno scomparirà? Perché i ricchi sprecano il loro denaro invece di darlo ai poveri? Prima di Lei, c'è stato un vescovo degli esclusi?…"
Una nota stonata: il direttore aveva il compito di dirmi che la mia venuta aveva sollevato delle difficoltà al vescovado ed anche presso alcuni genitori di alunni. Ma egli seppe fronteggiarle. Mentre ascoltavo, trovavo che questo dinamico direttore aveva qualche cosa di Napoleone!…