Il catechismo elettronico: Novembre 1998di Mons. Jacques Gaillot, Vescovo di Partenia | ||
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Stranieri senza documenti | |
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COME UN FANCIULLO
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STRANIERI SENZA DOCUMENTI
I paesi della comunità europea inaspriscono la loro legislazione nei confronti degli stranieri. Lo fanno sospettare alcune leggi repressive, leggi che sovente si rivelano disumane nella loro applicazione. Gli stranieri senza documenti vengono gettati nella disperazione e conoscono l'insicurezza del vivere quotidiano. "Senza documenti" essi non esistono. Sono dei "senza diritti". Chi sarà testimone della disperazione di queste famiglie e di questi giovani che invano hanno completato il circuito delle pratiche amministrative per essere regolarizzati? Chi comprenderà il loro timore di essere ricacciati nel loro paese di origine? Disperati, essi occupano le chiese, iniziano uno sciopero della fame, non esitano a mettere la loro vita in pericolo. Coloro che vengono arrestati dalla polizia conoscono i sinistri centri di segregazione, campi di sofferenza isolati dal mondo esterno.
In un contesto economico difficile, l'opinione pubblica non è favorevole agli stranieri, che divengono i responsabili di tutti i nostri mali. Il posto dei cristiani è al loro fianco. Uno straniero, prima di essere un problema, è un essere umano. Prima di essere un "senza documenti" è un fratello. "Ero uno straniero e mi avete accolto" (Matteo 25, 35). Il fatto che degli stranieri, musulmani in gran parte, scelgano di occupare delle chiese per trovarvi rifugio non è forse una invocazione diretta ai cristiani? Le Chiese sull'uomo sono portatrici di un grande messaggio di liberazione. Nelle loro tradizioni esse sono legate all'accoglienza dello straniero. | |
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