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- Il percorso straordinario
di un cieco
(Gv 9, 1-14)
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Passando, Gesù vede un cieco dalla nascita. Non gli
chiede niente, ma Gesù lo guarisce e lo accompagna lungo
il corso della sua storia. Di tappa in tappa, il cieco vede più
chiaro, più lontano. |
Il cieco fa l'esperienza di una metamorfosi. Un cambiamento totale
nella sua percezione del mondo: vede il suo villaggio per la
prima volta, i suoi genitori, che non faceva altro che toccare;
collega gli odori della terra e l'erba che cresce, il gusto del
pane e quella cosa che rompeva prima. Ringrazia il cielo. Quello
che l'ha guarito è un profeta.
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- E in questo caso, per i farisei va troppo lontano. I dirigenti
del Tempio, suscettibili, non tollerano che un mendicante insegni
loro a riguardo. Lo trattano da peccatore e si ripiegano nelle
loro certezze.
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- E mentre al cieco intimano di dire ciò che ne pensa,
lo vediamo qui scoprire la sua personale risposta. Subisce un
interrogatorio serrato: è proprio a te che è capitato
questo? E chi ha fatto ciò? Il cieco sta ai fatti: ero
cieco - ci vedo. Ma al secondo interrogatorio finisce per irritarsi
e si compromette davanti ai farisei: "Se quest'uomo era
un peccatore, non potrebbe fare niente!" (cf. Gv 9,33).
Non è ancora una professione di fede ma è sulla
buona strada.
Le tappe della sua evoluzione sono segnate dai titoli che dà
a Gesù: "un uomo che chiamano Gesù e di cui
non sa dove è" (cf Gv 9,11-12); poi "Gesù
è un profeta" (cf. Gv 9,17b); ed infine, davanti
a Gesù, il cieco "crede al Figlio dell'uomo"
(cf. Gv 9,38).
A causa di tutto ciò è buttato fuori dalla sinagoga.
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Questo racconto ci dice qualcosa della nostra personale esperienza.
Talvolta ci rendiamo conto che "i nostri occhi si sono aperti"
e che tutto è cambiato. È come un gusto nuovo della
vita, una parola che non capivamo fino a questo momento e che
dà un senso. |
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- Ci capita anche, come al cieco, che siamo buttati fuori
da alcuni circoli, che i nostri parenti non ci riconoscono e
lasciano che ce la sbrogliamo da soli. Da soli davanti a Gesù.
Ed è a questo punto che progrediscono le nostre "professioni
di fede", che altri, molti altri ascolteranno.
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- Come sapere se tutto ciò viene dallo Spirito o
dal Maligno?
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- "Ciò che era fin dal principio ciò
che noi abbiamo udito, ciò che abbiamo veduto con i nostri
occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che
le nostre mani hanno toccato del verbo della vita
"
(1 Gv 1,1). E comprendiamo, talvolta dopo un lungo tempo, che
non tutto è finito, che c'è bisogno ancora di una
tappa, di un altro incontro con il Cristo, come capita alla fine
del racconto, quando il cieco che vede incontra Gesù e
gli grida: "Io credo, Signore!".
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