Attualità settembre 1997 |
L'assassinio di Miguel Angel Blanco | L'agenda |
Archivo | Partenia in cifre |
L'assassinio di Miguel Angel Blanco
L'esecuzione di questo giovane basco di 26 anni, ucciso con due pallottole nella nuca, ha suscitato uno choc considerevole in Spagna e altrove. Siete stati molti nello scrivermi e nel dirmi la vostra ribellione. Io dico la mia collera e condanna per questo atto barbaro che non può che ritorcersi contro i nazionalisti e i rifugiati baschi. Non si prepara l'avvenire ricorrendo a simili metodi. Sequestrando Miguel Angel Blanco, l'ETA manifestava contro la politica di dispersione dei detenuti baschi e conduceva la sua campagna a favore dei loro diritti. Oggi se ne trovano circa 600 a centinaia di chilometri dalle loro famiglie. Questa richiesta di trasferirli nelle prigioni del Paese Basco non è stata raccolta. Non si sarebbe potuto fare questo gesto? In un unico slancio il popolo spagnolo si è mobilitato per gridare la sua indignazione. Una vera e propria unione sacra. Ma l'assassinio di Miguel Angel Blanco non deve fare dimenticare la responsabilità dello Stato spagnolo e dei governi che si sono succeduti. Né il terrorismo di Stato, né gli assassinii commessi dal GAL (Gruppi Antiterroristi di Liberazione) né la sorte tragica riservata ai prigionieri baschi. Questo assassinio non deve neppure servire a criminalizzare il movimento nazionalista basco e il popolo basco. L'avvenire non sta in una repressione più muscolosa né in una collaborazione internazionale più stretta delle rispettive polizie. Si è superata una soglia che chiama a fare tacere le armi per aprire infine dei negoziati politici. Occorrerà proprio muoversi e superare l'attuale conflitto. Non è forse giunto il momento di trovare strade pacifiche aperte alle aspirazioni del popolo basco?
|
Archivo : |
PS: Partenia in cifreNumero totale di files sulla homepage: 115 |