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Un altro mondo?
In questo fine di pomeriggio sono numerosi i turisti a frequentare
questo quartiere del centro di Parigi. Piace loro entrare nei
magazzini, si fermano per consultare i menu dei ristoranti e
non esitano a fare la coda per comprare dei gelati. |
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Con un amico di passaggio seguiamo il flusso della folla. Passando
davanti ad un'antica chiesa, abbiamo il desiderio di entrarci.
È grande e ci cattura per la sua bellezza. Il coro è
illuminato e si sentono le melodie dell'organo. Sull'altare è
esposto il Santissimo Sacramento. Un giovane prete rivestito
di un antico piviale è inginocchiato, circondato da due
giovani in camice. Tre donne sono sugli inginocchiatoi. La chiesa
è vuota. La folla è fuori.
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Dopo un canto ed una preghiera in latino, il prete incensa
il Santissimo, indossa il velo omerale e sale sull'altare per
prendere l'ostensorio. Allora fa un ampio gesto di benedizione
davanti ad una navata vuota. Il popolo è assente.
Strana liturgia! Ho l'impressione di essere passato in un altro
mondo. L'importante è compiere il rito. Come se il rito
bastasse a se stesso. Poco importa che ci sia o no della gente. |
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La forza dei deboli
Un salone internazionale delle iniziative di pace si è
tenuto a Parigi per tre giorni. Più di 200 organizzazioni
di tutti i continenti sono riunite per incoraggiarci a coltivare
la pace con la non violenza là dove siamo. |
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Dopo una tavola rotonda, prendo coraggiosamente la via degli
stand. Ce ne sono 120!
Quale felicità ritrovare donne ed uomini che lavorano
per un mondo meno violento, più giusto, più solidale
e più rispettoso del pianeta! Quale profusione di iniziative!
Questa germinazione dalla base mi riempie di speranza.
Andando di stand in stand, la mia tracolla si riempie di libri
e di opuscoli che hanno piacere a darmi.
Non c'è dubbio che la cultura della pace tramite la non
violenza fa il suo cammino nelle coscienze e alla base. Senza
pace si può avere uno sviluppo armonioso dell'essere umano,
di tutti gli essere umani? |
La non violenza non è mediatica. Si esprime poco
nel campo delle arti. Quanto all'abolizione della guerra, non
è ancora entrata nella coscienza dell'umanità.
Questo salone internazionale delle iniziative di pace mi richiama
la forza dei deboli. Il vangelo invita a vedere la forza segreta
che si trova nei piccoli: basta che siano autentici. |
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Un incontro di Pentecoste
A Lucerna (Svizzera) la casa Romero soffia sulle sue 20
candeline. Porta il nome dell'arcivescovo di S. Salvador assassinato
nel 1980 mente presiedeva l'Eucaristia. Questo centro missionario
nel corso degli anni non ha smesso di essere un luogo di incontro,
di condivisione, di formazione aperto a tutti i popoli. Ci ritorno
per la terza volta, felice di respirare il grande vento del largo.
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Per quest'anniversario di festa c'è molta gente. Dagli
stand vengono i buoni odori di cucina: si possono trovare delle
specialità provenienti dalla Corea, dal Vietnam, dall'India,
dal Brasile, dal Camerun
Le tavole rotonde suscitano l'interesse,
i concerti incantano, la celebrazione ecumenica tesse i legami
della comunione.
Durante il mio intervento in serata davanti ad un uditorio attento,
pensavo a ciò che si dice spesso a Taizé: "Il
Cristo non è venuto per creare una nuova religione, ma
per offrire una comunione d'amore ad ogni essere umano". |
Lo Spirito Santo incontra ciascuno, ciascuna, in una maniera
unica e nel tempo stesso lo apre all'immensità del mondo.
Vita interiore e solidarietà umane sono legate. Mons.
Romero è vissuto così. La vigilia della sua morte
si rivolgeva ai soldati ed ai poliziotti: "Fratelli, siete
del nostro stesso popolo! Voi ammazzate i vostri fratelli campesinos!".
Li invitava a disobbedire all'ordine di uccidere. |
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