Diario di viaggio di Jacques Gaillot
del gennaio 2006
  A Napoli Al tribunale correzionale
  A Vienna
  Libri di Mgr. Gaillot tradotti in italiano 
 

PARTENIA



Diario

Bibbia

Edizione speciale

A Napoli
 
In occasione dell'edizione italiana del libro "Un catéchisme au goût de liberté" ("Un catechismo per la libertà", Ed. la meridiana, Molfetta, 2005), ho il piacere di ritornare a Napoli e di incontrare di nuovo volti amici.
 

à Naples 

Poiché ricorrono i 40 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, è stata organizzata una conferenza a tre voci per celebrare quest'anniversario. Uno dei frutti del Concilio mi sembra la maturità dei cristiani. Ciò che vivono nella vita profana, vogliono viverlo nella Chiesa.
Cittadini adulti e responsabili che amano la libertà e sono abituati al funzionamento democratico non accettano più di essere cristiani di serie B. Come discepoli di Gesù e portatori del suo messaggio, desiderano ritrovarsi ad un livello di uguaglianza, senza titoli e posizioni di preminenza. Questa riscoperta è piena di promesse.
Mi viene posta una domanda: "I Francescani di Assisi si sono visti ritirare le libertà accordate loro dal papa Paolo VI. Fino ad allora prendevano iniziative di raduni per la pace e la giustizia che erano una luce per molti. Ora devono rientrare nei ranghi. Cosa pensa di questa divieto romano?".

Ciò che mi interessa non è il divieto, ma i Francescani. Cosa diverranno? Cresceranno in umanità, nella loro fede nel Cristo? Saranno più evangelici, costruttori di pace come lo era san Francesco? Il divieto romano può diventare un momento di crescita.

foi au Christ

 
Nell'uditorio molti cristiani si sono sentiti interpellati. 
     

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Al tribunale correzionale

Nella periferia nord di Parigi Assane è convocato al Tribunale correzionale per "oltraggio ad un agente". È francese, ha una famiglia ed un lavoro. Da anni difende gli immigrati.
Un'africana, il cui compagno sans papiers è stato da poco messo in carcere sorvegliato a vista, gli chiede di accompagnarla al commissariato per avere notizie. Non le è stata data nessuna informazione. Assane viene ammanettato, pestato. Passerà due giorni sorvegliato a vista al commissariato. Alla sua uscita, si recherà al pronto soccorso per far constatare le ferite.

Stimo molto Assane. È un militante non violento, apprezzato da tutti. Invio al giudice un'attestazione di moralità. L'udienza è fissata alle 13. Siamo in molti a sostenere il nostro amico.

Sul tavolo del giudice ci sono 21 fascicoli che attendono. È la sfilata dei giovani alla sbarra. Per 4 ore ho lo spettacolo di una società mal ridotta, nella quale due mondi si incrociano senza incontrarsi.
La Presidente interroga il giovane che ha davanti a lei: "Perché non lavora?". Risponde: "Ho perso la mia ragazza. Non ho la testa per lavorare". La Presidente è stupita!
Sono le 17 quando Assane è chiamato alla sbarra. Non dice niente. La sua parola non avrebbe alcun peso rispetto a quella dei poliziotti. Il procuratore richiede 4 mesi col beneficio della condizionale. L'avvocato trova le parole giuste per difendere il suo cliente. Richiama il fatto che coloro che accusano Assane di oltraggio non sono presenti e che una pena detentiva nel suo fascicolo sarebbe gravida di conseguenze per il suo futuro. Viene emessa la sentenza.
   

 

     
   

A Vienna

Nella capitale austriaca fa freddo. Cade la neve.

resistance iranienne Centinaia di resistenti iraniani stanno ai piedi di un grande immobile, nel quale una delegazione internazionale è riunita sul problema del nucleare in Iran. 

Non c'è dubbio alcuno che il regime dei Mollah ed il nuovo Presidente cercano di ottenere la bomba atomica per garantire la sopravvivenza del regime e perché la Repubblica islamica diventi una potenza regionale indiscutibile.
L'arma la più pericolosa del mondo sarebbe allora posseduta dal regime più pericoloso al mondo! L'Unione Europea manifesta una politica di compiacenza e non di fermezza, perdendo tempo nel tentare di negoziare con un regime terrorista. Il Consiglio di sicurezza non ne è sempre investito.
Il popolo iraniano non ha la sua parola da dire. Il nucleare non costituisce per lui una sfida nazionale. Le sua maggiori preoccupazioni sono il pane e la libertà.

Inviato dalla resistenza iraniana in Francia, raggiungo i delegati di altri paesi. Nella neve e nel vento glaciale, prendiamo la parola a turno, prima di essere ricevuti da un rappresentante ufficiale. 

JGaillot et MaryamRadjavi