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- I parrocchiani di Partenia
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Una donna attende un bus, che non arriva mai. Mi si avvicina
e mi dice:" La vedo di tanto in tanto prendere il bus e
ogni volta desidero farLe una domanda. Come fare per trovare
Dio?"
"Arrivo dalla periferia dove mi trovavo con delle famiglie
Rom, minacciate di espulsione. Sentivo che Dio era là
con la sua povera gente, al loro fianco.". |
Saliamo insieme sull'autobus. "Io vorrei credere ma
non ce la faccio, ed è per questo che cerco Dio! ".
"Anch'io come Lei, cerco Dio!, le dico. Quando si tiene
la mano dei poveri si è sulla strada, che apre gli occhi".
Devo scendere dal bus. "E' un peccato" mi dice!
In metropolitana un giovane, che ritenevo potesse essere
originario dell'India, si è alzato dal suo sedile per
venirsi a sedere vicino a me.
"Non la disturbo? Vorrei solo un chiarimento: io non sono
cristiano ma ho letto il Vangelo e c'è una parola di Gesù,
che non comprendo:"A chi più ha, più sarà
dato, a chi meno ha, anche quel poco che ha sarà tolto!".
"Mi sarebbe piaciuto che m'interrogasse su altre parole.
Quella è misteriosa per me. E' da tanto tempo che cerco
di comprenderne il senso.
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"Ciascuno di noi ha delle ricchezze umane e spirituali,
che non sono fatte per noi, ma per gli altri. Ciò che
noi salvaguardiamo nelle nostre mani andrà perduto. Ciò,
che, invece, accettiamo di donare agli altri sarà trasformato
e moltiplicato. |
- "Grazie, questa mi sta bene come spiegazione!".
- Nel treno che va da Parigi a Montpellier, non c'era più
posto. Io mi tengo vicino alle porte, già contento di
essere potuto salire sul treno!
Molto rapidamente un uomo di origine asiatica, si alza dal suo
strapuntino e mi dice:"prendete il mio posto" ed ancora:
"non lo faccio perchè Lei è "monsignore",ma
solo perché Lei è una persona di una certa età!".
Mi sono seduto al suo posto: era un uomo che riconosceva l'essere
umano più che il suo ruolo!
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Una città in lotta
- Gli abitanti del quartiere popolare del Petit-Bard a Montpellier
non abbassano le braccia. In un immobile diroccato e poco salubre,
un incendio ha fatto un morto e molti feriti. Le famiglie sinistrate
hanno deciso di occupare il ginnasio vicino. Rifiutano di ritornare
nei loro appartamenti e pretendono dalla municipalità
di essere alloggiati in altro modo.
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Il Petit-Bard è una città di immigrati, divenuta
di anno in anno un ghetto.
Le famiglie, che per la maggioranza sono marocchine, non vogliono
più essere gestite. |
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- Invitato a sostenerle sul posto, le raggiungo, visitando
l'immobile abbandonato. Che vergogna solo a vedere la condizione
di quei luoghi!
Sui muri dell'immobile ci sono delle scritte: "Petit-Bard:
Città abbandonata, città in pericolo. Pericolo
di morte".
Con il MIB (Movimento dell'immigrazione e delle periferie), la
Cimade, il DAL (diritto ad un alloggio) ed altre associazioni,
si organizza la lotta. Una manifestazione ha riunito più
di 1000 persone nella città. Mai visto!. |
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E' la prima volta che gli abitanti del Petit-Bard si mobilitano
e vogliono andare fino in fondo. Hanno capito che nulla potrà
essere fatto senza di loro, senza la loro lotta! Per il momento
il potere pubblico non ci sente da un orecchio.
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Il rifiuto
Alla periferia parigina, delle famiglie Rom, che non finiscono
più di essere espulse, hanno trovato rifugio su un terreno
che appartiene al consiglio generale. E' stato loro promesso
che non saranno più stati espulsi. Ma la municipalità
non ci sente da questo orecchio e fa tutto ciò, che è
in suo potere per farli ripartire.
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Invitato dalle associazioni di supporto, arrivo sul posto
ad incontrare le famiglie, rifugiate sotto le tende. Alla fine
del pomeriggio c'è un assembramento nella strada, in prossimità
del terreno occupato. |
Un assembramento molto agitato. E' difficile farsi capire!
Una quindicina di persone, tra cui il segretario del sindaco,
facevano dell'opposizione e gridavano!
L'animatore m'invita a prendere la parola, in quel momento preciso,
gli oppositori, di comune accordo, lasciano palesemente la riunione.
Di ritorno a Parigi, facevo questa riflessione: oggi nelle
nostre società laiche, non si è rifiutati per la
propria fede in Dio e per le proprie credenze. E' una scelta
personale legata alla sfera privata. Ma il rifiuto viene dalla
nostra solidarietà con i più poveri, che vivono
alle nostre porte. La scelta dei poveri reca disturbo!. |
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