Famiglie di cittadini del
Malì espulse
Da diversi anni hanno fatto richiesta di un'abitazione.
Ma senza successo. Per risolvere le condizioni assai precarie
delle loro residenze, esse hanno deciso di occupare degli appartamenti
vuoti in quartiere trascurato.
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A parecchie riprese, delle espulsioni hanno avuto luogo con
uno spiegamento di forze di polizia. Le famiglie con i loro bambini
sono state gettate sulla strada. |
Esse furono accolte da quelle che non erano ancora state
espulse. Solidarietà obbliga! Ma che ammassamento in quegli
appartamenti in cui non c'è né elettricità
né gas. Invitato dal comitato di sostegno, passo il pomeriggio
ad incontrarli.
Sono commosso nel vedere queste donne stanche ma determinate,
questi bambini che non possono essere scolarizzati, questi padri
di famiglia che hanno dei documenti, lavorano ma non possono
trovare una casa degna per i loro cari. Non mi abituo mai a questo
scandalo. I media sono presenti, rendendosi conto della dimensione
di questa triste situazione.
Un incontro ha finalmente luogo alla Prefettura. Le famiglie
sono tutte fuori in piedi sotto una pioggia glaciale. Resteranno
lì delle ore, circondate da poliziotti mentre l'immensa
sala ben riscaldata della Prefettura avrebbe potuto accoglierli.
Con la delegazione di cui faccio parte, ci ritroviamo al tavolo
delle trattative.
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Si inizia subito: "Signor Prefetto, ci sono donne e bambini
che sono in pericolo!". Non ci sarà più espulsione
e saranno trovati 12 alloggi. Il resto si farà. E' notte
quando usciamo. Tutti sono là sotto la pioggia aspettando
delle parole di speranza che non siano delle promesse. |
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